Quando la patologia non è di piccole dimensioni e quindi non è facilmente asportabile con strumenti miniaturizzati, quando la paziente non riesce ad essere collaborativa e motivata a sostenere un intervento in setting ambulatoriale, si procede in ambito di Isteroscopia Chirurgica. Rientrano in questa branca tutti i trattamenti di patologie che richiedono chirurgia resettoscopica come ad esempio le formazioni polipoidi e fibromi di grandi dimensioni, i casi di iperplasia, di residui placentari e in caso di adenomiosi uterina.
È possibile richiedere maggiori informazioni alla dottoressa Eleonora Castellacci, chimando in studio o inviando un messaggio di posta elettronica.
La Chirurgia Resettoscopica, che consente l'efficace trattamento di numerose patologie ginecologiche endouterine soprattutto se di grosse dimensioni, con tecnica minimamente invasiva e conservativa, consente a tutte le donne finalmente di evitare il ricorso al raschiamento uterino diagnostico terapeutico (RDT), ormai desueto oltre che dannoso, poiché soggetto a tassi elevati di insuccesso.
Grazie alla chirurgia resettoscopica, che garantisce alti standard chirurgici, viene rispettata la donna nella sua integrità psico-fisica dal momento che favorisce la conservazione dell’utero e le mestruazioni (se la donna è in età fertile), non lascia cicatrici interne o esterne, consente un risparmio economico sulle spese sanitarie poiché si riducono i costi di degenza ospedaliera, i “raschiamenti”, il numero di interventi di asportazione dell’utero e tutte le spese correlate quali esami, giorni di ricovero, farmaci.